Teatro

Una Creazione Contemporanea 'al femminile'

Una Creazione Contemporanea 'al femminile'

Giunto alla sua ventunesima edizione, il Festival delle Colline Torinesi diventa "due volte maggiorenne", con un focus dedicato alla donna, valorizzando il lavoro di autrici, attrici, registe, con una comune vocazione a raccontare e rappresentare le biografie di personaggi femminili o di se stesse e le loro battaglie di civiltà.

Il cartellone della ventunesima edizione di Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi, che si svolgerà dal 2 al 21 giugno, compie una riflessione diffusa sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale e sui contrasti che determinate scelte comportano. Nei giorni che precedono il Festival il Caffè Elena di Torino ospiterà la performance ad esperienza indivuduale della torinese Giulietta Debernardi, interprete conm Federico Mazza di Hamlet Private (tarocchi teatrali).

A inaugurare il festival, il 2 giugno, sarà un particolare progetto, che avrà una durata biennale: lo studio Stanze/Qolalka dell’Associazione Culturale Antiloco - Il Piccolo Cinema di Gianluca e Massimilano De Serio, che traccia paralleli di grande interesse culturale e originalità tra le vite di alcuni profughi e quelle di chi negli anni del fascismo e del nazismo pagò prezzi altissimi per la propria opposizione al totalitarismo. Viartisti Teatro realizza invece La donna che cammina sulle ferite dei suoi sogni, uno spettacolo sulla biografia di Letizia Battaglia, fotografa e politica italiana in perenne, coraggiosa lotta con la mafia. Sarà presentato sabato 18 giugno alla Fabbrica delle “e” di don Ciotti.

Il Festival prosegue le sue esplorazioni nella nuova drammaturgia argentina e dopo Rodrigo García, Ricardo Bartís, Rafael Spregelburd si occupa di Daniel Veronese. In cartellone il suo Donne che sognarono cavalli, tradotto e messo in scena da Roberto Rustioni. Una vicenda surreale cui fa da sfondo la recente e dolorosa storia argentina. Tre donne, tre figli e un pranzo che non sarà mai consumato.

Uno tra gli spettacoli più emozionanti di Silvia Calderoni e dei Motus Mdlsx, radicale disvelamento della propria identità contro ogni pregiudizio. Sembra la semplice performance di una dj, diventa un outing di sbalorditiva sincerità in un contesto di grande coerenza stilistica, dove non manca il sapiente uso di tecnologie. Dopo i successi al fianco di Judith Malina, Silvia Calderoni è l’attrice più amata dal giovane pubblico del Festival e questa sua prova d’attrice è particolarmente attesa.

Temi analoghi li sviluppano Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo, dal romanzo scritto da Giuseppe Patroni Griffi, e Lorenzo Fontana con il suo nuovo testo Il lamento, ovvero le lacrime di Monica Bacio, interpretato insieme con Olivia Manescalchi e Giancarlo Judica Cordiglia.

La famiglia è lo sfondo di Geppetto e Geppetto, il nuovo lavoro dell’autore e attore Tindaro Granata che parla anche di identità sessuale e “normalità” e che si avvale di una lingua contemporanea. È prodotto dal Festival, da Proxima Res e dallo Stabile di Genova, che scrittura  con il protagonista altri sette giovani attori italiani.
La Piccola Compagnia della Magnolia propone 1983 Butterfly, che si ispira all’esistenza di Bernard Boursicot e Shi Pei Pu. Un amore incredibile, quasi pucciniano, con un uomo che ha amato per venti anni una donna inventata da un uomo, una donna/non donna. Al debutto, venerdì 17 giugno, sarà presente lo stesso Boursicot.

Gradito ritorno quello del duo ricci/forte con PPP. Ultimo inventario prima di liquidazione. Punto di partenza il bisogno di etica che Pasolini proclamava nelle sue pagine. Un omaggio all’intellettuale, narratore, editorialista e regista scomparso nel 1975, con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Liliana Laera tra gli interpreti. Una coproduzione del Festival con CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. Altra riflessione su Pasolini è quella di Licia Lanera e della compagnia pugliese Fibre Parallele. In prima nazionale proporrà a Torino Orgia, che esalta il conflitto tra la lingua parlata e quella del corpo. Ricordiamo che la tragedia Orgia di Pasolini fu rappresentata per la prima volta proprio a nel 1968 e che fu diretta dallo stesso autore.

Con Reality continua al festival il suo percorso l’applaudita Daria Deflorian, la quale, insieme con Antonio Tagliarini porta in scena i quaderni di Janina Turek, donna polacca che ha annotato ossessivamente i fatti della sua vita, dettagli compresi. Un’altra compagnia  “di casa” al festival è Cuocolo/Bosetti, ovvero l’Iraa Theatre di Melbourne, recente vincitrice del Premio Hystrio come miglior compagnia italiana di innovazione. Roberta Bosetti si presenterà a Torino con il nuovo titolo Roberta cade in trappola: un lavoro che vuole fare i conti col passato a partire dalle voci di un vecchio registratore Geloso. In prima nazionale, prima del debutto autunnale in Germania, lo spettacolo del Balletto Civile di Michela Lucenti liberamente tratto da Shakespeare, dal titolo Killing Desdemona, con musiche originali eseguite dal vivo.

Torna a Torino  la compagnia Anagoor che, dopo il successo di Virgilio brucia, è alle prese con una nuova creazione dal titolo Socrate il sopravvissuto/come le foglie, dal testo di Antonio Scurati. In un liceo un candidato uccide i professori di una commissione d’esame. Risparmia soltanto l’insegnante di storia e filosofia. Perchè?

Il segno d’artista 2016 è offerto dai giovani e affermati torinesi Botto & Bruno, ovvero Gianfranco Botto e Roberta Bruno, che a marzo hanno inaugurato un’importante personale alla Fondazione Merz.